Dove è nata l'interpretazione di conferenza?
Chi erano i primi interpreti?
Come si è arrivati alla simultanea e perché non siamo più riusciti a farne a meno?
Partendo dal presupposto che con interpretazione intendiamo la traduzione orale contrapposta a quella scritta, a quando possiamo far risalire le prime istanze di questa affascinante professione? In altre parole, chi sono stati i primi interpreti?
La risposta non è così semplice. Dobbiamo prima di tutto distinguere tra interpretazione di conferenza, più moderna e istituzionale, e interpretazione dialogica, conosciuta anche come interpretazione di trattativa o liaison (e una decina di altri nomi, che affronteremo più avanti).
Quando nasce l’interpretazione di conferenza e perché si chiama così?
L’interpretazione di conferenza si può svolgere principalmente in modalità consecutiva, cioè quando la resa avviene dopo il discorso dell’oratore sulla base delle note dell’interprete, e simultanea, cioè in contemporanea al discorso originale.
La nascita dell’interpretazione di conferenza risale ufficialmente al 1919 a Versailles quando in seguito alla Prima Guerra Mondiale si tenne la Conferenza di Pace di Parigi e la modalità consecutiva rimase la forma predominante fino alla Seconda Guerra Mondiale.
All’epoca non c’erano scuole di formazione e nessuno aveva ricevuto corsi di formazione specifici come li intendiamo noi oggi. La consecutiva nacque con l’improvvisazione sul campo inizialmente grazie alle capacità multilinguistiche di militari e diplomati.
Dall'interpretazione consecutiva…
La Conferenza di Pace di Parigi vedeva tra i partecipanti non solo i delegati delle potenze vincitrici europee, che pretendevano di poter usare la loro lingua madre, ma anche di 32 potenze minori come Grecia, Guatemala e Romania che non parlavano francese fluentemente. Da qui cominciarono il declino del francese come lingua franca, che venne affiancata e successivamente sostituita dall’inglese, e l’affermarsi della figura dell’interprete come soluzione al multilinguismo.
Grazie ai primi interpreti in consecutiva vennero fissate le prime linee guida dell’interpretazione di conferenza: per esempio, Paul Mantoux, storico, insegnante ed ex-traduttore militare, interpretando per i delegati delle maggiori potenze alleate presenti a Parigi contribuì alla nascita dell’interpretazione svolta con presa di appunti, o meglio di note, come poi scritto da Jean-François Rozan nella sua opera “La prise de note en interpretation consécutive” (1959).
…all’interpretazione in simultanea
Uno degli aspetti più problematici della tecnica in consecutiva però erano le tempistiche: infatti la resa orale della traduzione avveniva sempre dopo il discorso, di fatto quasi raddoppiando i tempi. Ecco perché il processo di Norimberga non solo rappresentò un punto di svolta per il diritto penale internazionale, ma anche per la moderna interpretazione in simultanea.
Dal 20 novembre 1945 al 1° ottobre 1946, i più alti funzionari dello Stato tedesco e rappresentanti del nazionalsocialismo furono chiamati a rispondere di crimini di guerra, crimini contro la pace e contro l’umanità. Nei 218 giorni della fase dibattimentale ben 360 testimoni fecero la loro deposizione e vennero raccolte 200.000 dichiarazioni giurate. Tutto questo fu possibile anche grazie all’interpretazione simultanea nelle quattro lingue del processo: inglese, francese e russo, delle potenze vincitrici, e naturalmente il tedesco con cui si difendevano gli imputati.
Ma da dove arrivava la tecnologia che aveva permesso tutto questo?
Qui bisogna fare un passo indietro di circa 25 anni.
Alan Gordon-Finlay (1890-1959) fu un uomo d’affari, ingegnere e inventore australiano naturalizzato britannico, che a causa di problemi di salute visse gli anni di formazione a Ginevra imparando fluentemente anche francese e tedesco.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, e diversi viaggi in Europa, decise di stabilirsi a Ginevra con la moglie, e riprese a lavorare come précis-writer per l’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro). La sua natura scientifica e analitica lo portarono però a identificare i vari problemi di comunicazione di quel sistema fino a che gli venne assegnato il compito di progettare un nuovo sistema di comunicazione e traduzione simultanea più adatto alle esigenze multilinguistiche dell’OIL.
Fu così che nel 1927, Gordon-Finlay e il filantropo imprenditore statunitense Edward Filene inventarono l’Hush-a-Phone Filene-Finlay: si trattava di un apparecchio che utilizzava parti di un telefono, come la cornetta, un microfono e un sistema di comunicazione tra l’interprete e il pubblico.
Nonostante una iniziale diffidenza, l'interpretazione telefonica venne testata nel 1928 alla Conferenza internazionale del Lavoro e fu un successo enorme: i delegati che “ricevevano” la traduzione erano passati da 100 a 500 e si passò da due a sei lingue, velocizzando il processo comunicativo e abbattendo i costi. Il brevetto venne poi venduto dal solo Filene insieme a Thomas Watson, il fondatore dell’azienda IBM, negli Stati Uniti nel 1930.
Flashforward al 1945: da qui diventa ufficiale
Nel 1945, per riuscire a gestire le comunicazioni al processo di Norimberga, Léon Dostert, ex interprete di Eisenhower, adattò l’Hush-a-Phone Filene-Finlay, dotandolo anche di un sistema di allerta. Tramite delle lampade colorate, l’interprete poteva segnalare difficoltà tecniche o di velocità eccessiva dell’eloquio con una luce rossa per interrompere o gialla per rallentare.
Gli interpreti furono selezionati accuratamente, vennero formati in tempi celeri sull’uso dell’apparecchio per poi essere suddivisi in tre équipe da 12 persone ciascuna. In sala vennero allestite quattro cabine in modo da permettere agli interpreti di vedere gli oratori e poter seguire direttamente il processo alternandosi in turni di lavoro.
L’interpretazione simultanea dopo essere entrata in scena a Ginevra presso l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, aver permesso di svolgere il più grande processo di diritto penale internazionale di sempre a Norimberga, è stata poi adottata come forma ufficiale d’interpretazione dalle Nazioni Unite e dalle principali istituzioni Europee.